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sabato 6 ottobre 2012

ERGONOMIA E POSTURA DALLA TEORIA ALLA PRATICA

Quante volte ci hanno detto "stai seduto bene !!!" oppure quante volte ci siamo resi conto di stare seduti sulla nostra sedia dell'ufficio in modo stravagante?
L'ergonomia ci insegna che possiamo e dobbiamo seguire alcune regole per migliorare la nostra postura sul posto di lavoro ma rimane sempre e solo pura teoria.
Con grande successo, sto svolgendo, presso alcune aziende di Milano e Provincia, dei seminari della durata di 2 ore circa a cui partecipano impiegati e collaboratori, trattando i seguenti argomenti:

  • Malattie professionali e disturbi muscolo scheletrici, quanto costano alla sanità e alle aziende.
  • Uso e abuso dei farmaci anti infiammatori per curare i dolori muscolari e scheletrici.
  • Cosa si intende per postura e quali sono i fattori principali che la influenzano.
  • Quali sono i disturbi più comuni
  • Cosa e come possiamo fare per lenire questi disturbi durante la nostra giornata lavorativa e a casa

mercoledì 3 ottobre 2012

ATM E POSTURA


L’articolazione temporo mandibolare (ATM) è una delle principali articolazioni implicate negli squilibri di tipo posturale.
Le patologie dentarie possono attivare un accorciamento del sistema muscolare in particolare delle muscolatura sotto occipitale e di tutto il tratto cervicale che poi a cascata, attraverso le catene muscolari, va ad aumentare la tensione di tutta la muscolatura della colonna fino al bacino e agli arti inferiori.
Si vengono cosi a creare alterazioni posturali con l’insorgenza di patologie di tipo ortopedico.
I principali sintomi correlati a problematiche legate all’ATM sono:
dolore alle orecchie ( prima escludere problemi di tipo otorinico)
scrosci e rumori articolari nell’aprire e chiudere la bocca
cervicalgia
dolori dorsali e lombari
Attraverso una attenta valutazione posturale si è in grado di evidenziare eventuali disturbi dell’ATM.
In questo caso è necessario un approccio multidisciplinare. Il dentista attraverso il byte ottiene un corretto posizionamento delle arcate dentarie e l’Osteopata verifica nel tempo il corretto funzionamento dello stesso attraverso screening muscolo scheletrici.

lunedì 24 settembre 2012

Quanto incidono sui costi aziendali e sanitari le problematiche muscolo scheletriche e le malattie professionali.



Che cosa si intende per DMS ( disturbi muscolo scheletrici)?
Si intendono dolori/lesioni alla colonna vertebrale, disturbi agli arti superiori e inferiori comunemente noti come patologie da movimenti ripetuti e patologie da vibrazione.
Che cosa si intende per malattia professionale?
Per malattia professionale si intende una patologia che si sviluppa a causa della presenza di stimoli nocivi nell'ambiente di lavoro.
I fattori di rischio sono legati ad ambienti di lavoro carenti dal punto di vista igienico o sovraffollati, ritmi di lavoro elevati e mansioni ripetitive, scarsa manutenzione degli impianti.
Il principale fattore emergente di rischio è legato all'utilizzo del computer e in questo ambito le principali patologie sono la sindrome del tunnel carpale e patologie spinali.
Per quanto riguarda la sindrome del tunnel carpale le denunce all' INAIL di questa affezione dal 1997 ad oggi si sono più che triplicate, occupando così uno dei primi posti tra le malattie denunciate.

QUANTO COSTANO GLI INFORTUNI E LE MALATTIE PROFESSIONALI

Ogni anno i danni alla salute causati dal lavoro costano al paese ben 41,8 miliardi di euro. Il danno economico degli infortuni e delle malattie professionali che si affianca a quello sociale e alle sofferenze individuali e delle famiglie, pesa per tanto per una cifra superiore al 3% del PIL.

LE ASSENZE DAL LAVORO IN EUROPA  AUMENTANO

Secondo la relazione pan-europea HEALTH & BENEFIT 2008 di MERCER in Europa i dipendenti si assentano, in media, 7,4 giorni all'anno.
Il tasso di assenze più elevato è stato segnalato in Bulgaria, Portogallo, Norvegia e Repubblica Ceca.
Il tasso più basso si registra in Turchia, in UK e Spagna si registrano tassi medi contenuti rispettivamente 5,5 e 5,7 giorni.
In USA hanno segnalato una media di 5,1 giorni.
In Italia siamo a 6,1.
Le patologie muscolo scheletriche sono indicate dal 78% degli intervistati come la principale causa delle assenze di lungo periodo. Il 31% fa specifico riferimento alle lombalgie, il 47% cita altre patologie muscolo scheletriche.

In Europa e in particolare nel nord Europa alcune aziende offrono servizi di riabilitazione e accesso alle cure a carico del datore di lavoro. Questo permette di accelerare il rientro del dipendente in azienda e migliora la produttività. In Svezia in particolare i servizi riabilitativi sono disciplinati per legge tra le responsabilità del datore di lavoro.




USO DEI FARMACI PER L'APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO IN ITALIA

In tutte le regioni dal 2008 i costi per l'acquisto di questi farmaci sono in continuo aumento in particolare si passa dai 5,6 euro pro capite della provincia di Trento ai 13,5 euro pro capite della Sicilia .
In termini di prescrizione i primi 3 principi attivi sono:
NIMESULIDE ( consumo stabile)
DICLOFENAC (+ 7%)
KETOPROFENE (+16%)

Per il NIMESULIDE dal 2007 si raccomanda di limitarne la durata d'uso continuativo a non più di 15 giorni per minimizzare il rischio di effetti avversi a livello epatico.
I FANS costituiscono il consumo più consistente e i costi sono a carico del cittadino pari al 60% . Tale costo è determinato dall' auto prescrizione.
A livello pubblico il FANS più utilizzato con oltre 10 milioni di dosi è il KETOROLAK ( toradol-lixidol).
Questo farmaco è fortemente gastrolesivo ed è stato sconsigliato  il suo uso nel dolore cronico e si limita il suo utilizzo a non più di 2 giorni consecutivi.
In Italia il consumo di farmaci di questa categoria assorbe il 6,1 % della spesa complessiva pubblica e privata.

Durante il congresso internazionale " VIGILI DEL FUOCO : SOCCORRERE IN SICUREZZA" svoltosi a Roma nel 2002 è stato presentato il il programma di educazione fisica con un approcio di carattere osteopatico al problema salute e prevenzione.
Sono stati analizzati dettagliatamente i problemi relativi alle principali cause di patologia, che determinano l'esonero anticipato dalla professione rispetto ai limiti d'età previsti in ambito internazionale. Alcuni dati statistici indicano che il 51,2% del personale delle squadre di soccorso è esonerato prematuramente dalla professione e di questo il 42,7% prima dei 50 anni di età. Si è rilevato, inoltre, che l'area più colpita è la colonna vertebrale.
Nel programma di educazione fisica si è cercato di perseguire l'obiettivo salute anche tramite l'introduzione di metodiche derivanti da un approccio osteopatico al trattamento dei tessuti molli.


A oggi non ci sono  studi che possano dimostrare come l'Osteopatia possa essere determinante per abbassare i costi sopra citati pero ci possono essere ambiti in cui la nostra professionalità può risultare importante:

INTERVENIRE DIRETTAMENTE IN AZIENDA ATTRAVERSO PROGRAMMI DI PREVENZIONE E INFORMAZIONE.

COLLABORARE E SUPPORTARE IL LAVORO SVOLTO DA SOCIETÀ SPECIALIZZATE CHE SI OCCUPANO DI ERGONOMIA

DIVULGARE L'OSTEOPATIA PRESSO SOCIETÀ ASSICURATIVE AL FINE DI RIAGGIORNARE I LORO PROGRAMMI ASSICURATIVI.






domenica 3 giugno 2012

CORSO AVANZATO NELL'AMBITO DELL'OSTEOPATIA TRADIZIONALE

Movement is Life affermava A.T.Still. Il Moto è causa di ogni vita. È possibile percepire questa dinamica attraverso la palpazione, l'Osteopata entra in contatto con le forze vitali dell'individuo. Apprendere ad osservare dischiude la possibilità di percepire la dinamica insita nel sistema vita del paziente, creando altresì le condizioni perché la salute del paziente stesso, possa emergere in maniera più adeguata, ponendosi quindi nelle condizioni di attuare il processo di guarigione. 4 giorni incredibili di formazione con il Dott. Vincenzo Cozzolino DO MROI.

domenica 8 aprile 2012

POSTURA ED ERGONOMIA IN UFFICIO

Chi lavora per molte ore al pc assume inevitabilmente delle posture viziate e scomode che a lungo andare possono alterare la funzionalità del nostro sistema muscolo scheletrico.
Inizialmente si avverte fastidio poi in un secondo momento dolore e poi intorpidimento delle regioni del corpo che vengono maggiormente impegnate.
Le regioni corporee più colpite sono : RACHIDE O COLONNA VERTEBRALE
SPALLA, GOMITO, POLSO.
Le affezioni più ricorrenti sono la cervicalgia e la dorsalgia, la periartrite scapolo omerale e la sindrome del tunnel carpale. In particolare per quest'ultima affezione si calcola che dal 1997 ad oggi, le denunce all' INAIL si sono più che triplicate.
Sicuramente l'aspetto ergonomico della postazione lavorativa ha una grande importanza. Sarebbe preferibile utilizzare una sedia con un supporto lombare e mantenere una posizione del busto quanto più eretta possibile. La sedia dovrebbe essere posizionata ad una altezza tale da permettere al capo di stare dritto con il monitor posto frontalmente e di conseguenza le nostre braccia dovrebbero essere in posizione di relax con gli avambracci ben adagiati sulla scrivania. Infine sarebbe preferibile inserire sotto il polso della mano che si usa con il mouse , un piccolo supporto morbido in modo tale da scaricare la tensione da tutta la muscolatura flessoria dell' avambraccio.
Genericamente, una regolare attività fisica dove sia previsto un lavoro muscolare generale di rinforzo e allungamento è sicuramente indicato, ma forse è ancora più importante prevedere , durante tutto l'arco della giornata lavorativa , delle brevissime pause nelle quali poter fare brevi e semplici esercizi di stretching e di mobilizzazione dei diversi comparti articolari.
Ovviamente i trattamenti Osteopatici possono essere di grande aiuto. Prevedere ogni tanto un intervento manuale di un Osteopata professionista, puo essere fondamentale per recupera e mantenere una buona mobilita di tutti i distretti articolari coinvolti.

martedì 3 aprile 2012

OSTEOPATIA E TAGLIO CESAREO



La cicatrice prodotta da un taglio cesareo spesso, viene  considerata solo come   un problema estetico, mentre invece, come la maggior parte delle cicatrici, può creare disturbi nell’organismo:  disturbi clinici e posturali.
La cicatrice è una testimonianza nella cute di una guarigione di una ferita o di un’incisione chirurgica in cui il tessuto è ricostruito attraverso un altro tessuto connettivo.
Per  essere più chiaro  spesso  rappresento ai miei pazienti o ai miei allievi  la cicatrice come un nodo di cravatta sulla pelle.
Durante un taglio cesareo vengono  incisi  la cute e il sottocute vascolarizzato fino al derma.
Si raggiunge poi la fascia muscolare sottostante che viene tagliata e allargata, vengono divaricati i muscoli retti addominali e si incide l’utero per estrarre il neonato.
Tutti questi strati vengono in seguito ricuciti e quindi la cicatrice che noi vediamo esternamente è la rappresentazione delle varie zone di cicatrizzazione  dei  tessuti sottostanti.

Tutto questo può portare  in alcuni casi a complicanze aderenziali  che a volte vengono trattate chirurgicamente, provocando tuttavia, piuttosto frequentemente, nuove aderenze.
Le aderenze possono causare forti tensioni e trazioni di tipo  fasciale che, a loro volta,  possono  provocare forti interferenze alle catene muscolari.
Questo disturbo con il tempo si ripercuote a livello generale,  provocando cosi interferenze posturali.
Se mi trovo in presenza di una  cicatrice  retratta devo prendere in considerazione il fatto che i recettori cutanei della zona possano provocare afferenze alterate, andando cosi a disturbare il sistema tonico posturale che deve quindi modificarsi per detendere la cute  e gli esterocettori stirati.
Nella pratica quotidiana, mi è capitato più di una volta di risolvere una problematica di sciatalgia trattando una cicatrice post taglio cesareo.
Le aderenze sono facilmente rilevabili alla palpazione esterna.
Una cicatrice e un sintomo doloroso, ovunque essi siano, possono  essere in correlazione attraverso progressive fissazioni  fasciali e non, che si sommano nel tempo.

Per quanto riguarda il trattamento, in Osteopatia si utilizzano tecniche di tipo fasciale. L’obiettivo è quello di liberare la cicatrice da eventuali aderenze che possano creare impedimenti al movimento delle fasce stesse tra loro. Si appoggiano i polpastrelli delle dita in prossimità della cicatrice, si esercita  una pressione adeguata e si inducono dei movimenti fino a sentire il rilasciamento.
Grazie al trattamento osteopatico, viene ristabilita una miglior mobilità dei distretti fasciali circostanti, migliora cosi il sintomo algico e di conseguenza anche la postura.
A mio parere il trattamento è molto utile ai fini preventivi, anche quando non siamo in presenza di alcuna manifestazione  dell’esito cicatriziale.
Nella pratica possiamo anche trovarci di fronte ad un’esagerata reazione al contatto che può essere la dimostrazione di un  aspetto psico emotivo non completamente risolto.
Per il paziente può risultare molto fastidioso anche semplicemente guardare la propria cicatrice.
I  tessuti hanno la memoria molto lunga: la cicatrice può essere lo specchio di un trauma ed essere quindi associata  ad un evento doloroso.